I frutti digitali della pandemia

La pandemia sta avendo un importante “effetto collaterale” positivo sui sistemi sanitari europei. La necessità di far fronte alle emergenze e di coordinare i diversi livelli dell’assistenza sanitaria ha dato un nuovo impulso alla digitalizzazione, per mettere la sanità europea in condizione di rispondere con maggiore efficacia alle crisi epidemiche ma anche alla domanda strutturale di salute. Vi è, finalmente, una forte spinta all’innovazione e alla trasformazione, sostenuta da importanti investimenti e coordinata a livello europeo. In questo senso, è significativo il programma EU4Health, che si articola su tre aree di intervento:

  1. Potenziare la preparazione dell’UE alle grandi crisi sanitarie transfrontaliere, con la creazione di:
  • riserve di forniture mediche per le crisi;
  • una riserva di personale medico ed esperti che potrà essere mobilitata per rispondere alle crisi in tutte l’UE;
  • maggiore sorveglianza sulle minacce per la salute.

2. Rafforzare i sistemi sanitari, affinché possano affrontare le epidemie ma anche le sfide a lungo termine, stimolando:

  • la prevenzione delle patologie e la promozione della salute in una popolazione che invecchia;
  • la trasformazione digitale dei sistemi sanitari;
  • l’accesso alle cure per i gruppi vulnerabili.

3. Rendere disponibili e accessibili i farmaci e gli apparati medici, sostenere l’uso prudente ed efficiente degli antimicrobici, oltre a promuovere l’innovazione medica e farmaceutica e la produzione sostenibile.

Anche se in Italia siamo, almeno in gran parte, ancora alle buone intenzioni, altri Paesi europei hanno già imboccato risolutamente la via della trasformazione. Vediamo tre casi.

Germania

Il paese di Merkel e del ministro della salute Jens Spahn si conferma all’avanguardia della trasformazione digitale della sanità. Già nel 2019, all’inizio della pandemia, era stata creata una corsia preferenziale per l’approvazione di soluzioni digitali con la legge sull’assistenza sanitaria digitale (DVG). Il 5 ottobre, undici mesi dopo l’approvazione della legge,  due app digitali sono diventate ufficialmente prescrivibili e i costi sono sostenuti dal sistema sanitario.

Dallo scorso gennaio, tutti i 72 milioni di tedeschi dotati di un’assicurazione sanitaria obbligatoria hanno diritto legale a un registro sanitario nazionale elettronico (EPA). In questo modo, si è creata l’infrastruttura digitale necessaria a immagazzinare tutti i dati sanitari di ogni paziente in un unico punto, superando la frammentazione e garantendo la massima accessibilità e trasparenza. In prospettiva, questo è il primo elemento di uno spazio europeo dei dati sanitari.

Altro aspetto fondamentale, le soluzioni di telemedicina, che sono cresciute del 1.000 per cento. con oltre 20mila medici e psicoterapeuti che offrono servizi di visita a distanza e videoconsulto. Gli appuntamenti online sono rimborsati, a condizione che si usi una delle 20 piattaforme autorizzate. La crescita del settore è, di conseguenza, galoppante e il modello tedesco si candida a diventare il punto di riferimento europeo, anche per la maturità tecnologica delle soluzioni proposte dalle aziende locali.

Francia

Anche in questo caso la nuova legge sull’assistenza sanitaria è del 2019, con un forte accento sulla trasformazione digitale. Gli obiettivi principali sono il rafforzamento dell’interoperabilità,  il lancio di registri sanitari elettronici, la mobilitazione dell’AI in ambito sanitario, la creazione di un hub di dati sanitari e ulteriori investimenti per la telemedicina nella sanità pubblica. Inoltre, sono iniziati i trial per un sistema di passaporti vaccinali digitali, rivolti ai cittadini francesi dei territori di oltremare ma che chiaramente mirano anche al progetto europeo del cosiddetto Green Pass.

NorvegiaLa Direzione norvegese per la salute digitale ha incoraggiato i professionisti a fare ricorso ai videoconsulti e ha avviato una rassegna delle diverse soluzioni esistenti, le principali delle quali sono Patientsky, che opera direttamente nel browser, e Pridok, un’integrazione cloud-based di soluzioni autonome. Inoltre, è stato sviluppato un “pacchetto corona” per raccogliere i suggerimenti di tutti gli attori ed elaborare soluzioni comuni. L’obiettivo è di arrivare a una grande piattaforma nazionale per tutti i servizi sanitari.