La Commissione europea ha deciso di rafforzare il suo impegno nella lotta alla pandemia, con misure che mirano a diversi obiettivi chiave:
- comprendere meglio la diffusione del virus e l’efficacia della risposta
- intensificare i test mirati
- rafforzare il tracciamento dei contatti
- migliorare i preparativi per le campagne di vaccinazione
- mantenere l’accesso a forniture essenziali come le attrezzature per la vaccinazione.
Tutto questo, garantendo nel contempo la circolazione di tutte le merci nel mercato unico e agevolando la sicurezza degli spostamenti. Anche se gli Stati membri oggi sono senz’altro meglio attrezzati rispetto alla prima fase, la nuova ondata rischia di mettere a rischio la tenuta dei sistemi sanitari in tutta l’Unione e di provocare devastanti conseguenze economiche. Per questo è importante che agli sforzi nazionali si aggiunga il coordinamento a livello europeo, mettendo a fattor comune strumenti e risorse. La risposta dell’UE si articola su diverse linee.
- Migliorare il flusso di informazioni per decisioni informate. Per ricostruire le modalità di diffusione del coronavirus è fondamentale disporre di informazioni accurate, complete e tempestive su dati epidemiologici, test, tracciamento dei contatti e sorveglianza della salute pubblica . Qui è di primaria importanza il lavoro del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC).
- Introduzione di test rapidi e più efficaci. La Commissione ha stanziato 100 milioni di euro per acquistare tamponi rapidi da distribuire agli Stati membri. Inoltre sta avviando un appalto congiunto per la fornitura di dispositivi medici e sistemi di protezione individuale, da acquisire a livello comunitario in modo da garantire la standardizzazione ed evitare gli squilibri, ottenendo anche le migliori condizioni economiche.
- Utilizzo ottimale delle app di tracciamento e di allerta a livello transfrontaliero. Un altro aspetto importante è il collegamento tra le diverse app nazionali, in modo da rafforzarne la copertura. Il virus non conosce confini e i sistemi di tracciamento non possono fermarsi alla frontiera.
- Vaccinazione efficace. Sviluppare e distribuire rapidamente un vaccino efficace è chiaramente un obiettivo prioritario. Il 15 ottobre la Commissione ha definito i principali passi che gli Stati membri devono compiere per essere preparati e che comprendono strategie nazionali di vaccinazione. La Commissione svilupperà un quadro comune per le segnalazioni e una piattaforma per monitorare l’efficacia delle strategie nazionali di vaccinazione. Per condividere le migliori pratiche, durante il mese di novembre 2020 verranno presentate le conclusioni della prima rassegna dei piani nazionali di vaccinazione.
- Comunicazione efficace con i cittadini. L’efficacia della comunicazione è un aspetto essenziale, perché i risultati dipendono in larga misura dal rispetto delle raccomandazioni sanitarie da parte della popolazione. Tutti gli Stati membri dovrebbero rilanciare le campagne di comunicazione per contrastare le informazioni false, fuorvianti e pericolose che continuano a circolare e per far fronte al rischio della “stanchezza da pandemia”. In particolare, bisogna concentrare gli sforzi per combattere la cattiva informazione sui vaccini: non sono i vaccini a salvare le vite, ma le vaccinazioni.
- Garantire forniture essenziali. Bisogna evitare di trovarsi di nuovo nella situazione della prima ondata, in cui c’è stata una drammatica carenza di forniture mediche essenziali. Per questo, la Commissione ha lanciato un nuovo appalto congiunto per le attrezzature mediche per la vaccinazione e prorogato la sospensione temporanea dei dazi doganali e dell’IVA sull’importazione di attrezzature mediche da paesi terzi.
- Favorire la sicurezza degli spostamenti. La Commissione vuole escludere ogni rischio che si sospenda di nuovo la libertà di movimento tra i Paesi membri. Per questo si impegna a una serie di misure che garantiscano la sicurezza degli spostamenti e il monitoraggio dei rischi.
- Estensione delle corsie verdi. Da marzo, le cosiddette corsie verdi (“green lanes”) garantiscono il passaggio delle merci alle frontiere in meno di 15 minuti. Estendere questo sistema permetterebbe, secondo la Commissione, di rafforzare il tessuto economico europeo e di far arrivare i rifornimenti dove servono.