Con la pensione, si entra in una fase del tutto nuova della propria vita: dopo decenni di lavoro, nei quali i tempi e i ritmi erano dettati da esigenze esterne, si è completamente padroni delle proprie giornate. Questa condizione, da molti punti di vista, sembra ottimale: in nessun’altra epoca della vita si ha lo stesso livello di libertà, senza vincoli né costrizioni.
D’altra parte, l’uso di questo tempo pone problemi del tutto inediti. Una simile apparente ricchezza può facilmente diventare un peso, se si è abituati a pensare la propria vita in funzione del lavoro e degli altri impegni. È facile, allora, che prenda il sopravvento la noia e un generale senso di inutilità, aggiunto alla consapevolezza di essere comunque nell’ultima fase della vita e a una salute che, inevitabilmente, non è più quella di una volta.
Ecco, allora, che il pensionamento può avere notevoli ricadute negative sul benessere psicofisico della persona, con un aumento dell’incidenza di sindromi depressive e ansiose, o almeno di una generale perdita di interesse e demotivazione, che porta anche a trascurare la salute. Fin dagli anni Cinquanta la psicologia si occupa di questi problemi del pensionamento che, con l’invecchiamento della popolazione e l’incremento dell’età pensionabile, stanno diventando ancora più pesanti. Le condizioni psicofisiche di un over 65 sono molto più fragili di quelle di un over 55, nonostante tutti i progressi della medicina che, se hanno notevolmente allungato l’aspettativa di vita, non hanno potuto fare altrettanto per il benessere di base della persona.
Proprio per questo, è importante iniziare bene, vivendo al meglio i primi anni della pensione e assumendo abitudini e attività che ci possano accompagnare a lungo, con un generale arricchimento di ogni momento di questa nuova fase della nostra vita. Come sempre, quando si tratta di benessere e della nostra salute, la parola chiave è prevenzione. In questo caso, prevenire significa organizzarsi per tempo, dandosi obiettivi concreti e realistici da perseguire fin dall’inizio della vita da pensionati. Una vita che può essere lunga, serena e appagante, se riusciamo a mettere in pratica alcuni semplici consigli:
- Prepariamoci per tempo: dedichiamo gli ultimi anni della nostra vita lavorativa anche a pensare a quello che potremo fare, pensando a quello che ci è mancato quando dovevamo lavorare. Organizziamo le attività future, per essere pronti a realizzarle quando diventano il nostro presente.
- Non siamo soli: la vita di relazione, gli affetti, le amicizie sono una parte fondamentale della nostra esistenza, spesso trascurata per seguire gli impegni del lavoro. In questa nuova fase, diventano anche più importanti: cerchiamo di organizzare la nostra vita sociale e di dare agli affetti tutto il tempo che meritano.
- Ricominciamo a sognare: per tutti gli anni di lavoro, ci siamo dovuti concentrare sulle scadenze e le necessità. Ora è il momento di chiedersi che cosa vogliamo davvero, di fare quello per cui non abbiamo mai avuto tempo. Con calma, costanza e il piacere dell’impegno quotidiano, possiamo fare davvero moltissimo.
- Manteniamo le buone abitudini o cominciamo adesso: svegliamoci la mattina con qualcosa da fare, piccoli obiettivi da proseguire per tutta la giornata. Prendiamoci cura della nostra salute, con un’alimentazione sana e la giusta attività fisica, visto che non abbiamo più la “scusa” dei troppi impegni.
- Pensiamo agli altri: il tempo è una grande ricchezza, che acquista valore quando la condividiamo. Le attività di volontariato e di impegno sociale ci aiutano a stare insieme agli altri, a incrementare le nostre relazioni, a sentirci utili e a realizzare qualcosa di concreto, facendo del bene.
- Divertirsi fa bene: nessun senso di colpa se passiamo più tempo a fare cose piacevoli. Non siamo più costretti a subire le priorità del dovere e dedicarci a ciò che ci dà piacere non ci fa solo essere più felici, ma ci tiene attivi e fa bene alla nostra salute.
- Il tuo medico è tuo amico: nell’età avanzata, tenere sotto controllo la salute è importante. Ciò non significa solo avere uno stile di vita sano, fare i controlli di dovere e seguire le indicazioni terapeutiche, ma anche parlargli apertamente dei nostri problemi, per aiutarlo a darci le risposte giuste.