Unione Italiana Food e Società Italiana di Scienze dell’Alimentazione hanno presentato la campagna informativa Giovani e Sport: quale merenda? Il tema centrale è l’importanza dell’alimentazione corretta per crescere al meglio, con una lista di 84 diverse merende, dolci e salate, da abbinare in funzione dello sport praticato e dell’età. Adesso molte di queste scelte devono essere rivedute, dato che le occasioni di fare movimento si sono ridotte anche per i più giovani, con la chiusura di scuole e palestre, oltre alle molte restrizioni delle attività sportive.
Il punto di partenza per realizzare questo vero e proprio calendario delle merende è costituito da una ricerca Doxa basata su 1.265 interviste a genitori e bambini, da cui è emerso cosa mangiano i bambini e ragazzi italiani dai 5 ai 13 anni e cosa cambia tra chi fa sport e chi no. Quasi tutti i piccoli sportivi (il 99 per cento) hanno la buona abitudine di fare uno spuntino pomeridiano e alternano più spesso, rispetto a chi non fa sport, salato e dolce. Tra i dolci, al primo posto ci sono le merendine confezionate, con il 26 per cento, seguite a ruota da pane e marmellata o crema di nocciola (al 23 per cento); la scelta più sana, cioè frutta o macedonia, si ferma al 17 per cento, mentre i biscotti non ripieni arrivano quarti con il 15. Passando alle merende salate, le quattro scelte più popolari occupano posizioni molto più ravvicinate, con il 15 per cento che si mangia un classico panino con formaggi o affettati, il 14 la pizzetta, il 12 crackers, schiacciatine o grissini e il 10 la focaccia.
Il problema è che i ragazzi che non praticano nessuno sport hanno praticamente le stesse abitudini, pur non facendo abbastanza movimento. Questo dato può contribuire a spiegare come mai in Italia sovrappeso e obesità infantili siano così diffusi, con dati che ci mettono ai primi posti in Europa.
Da qui nasce il progetto di Unione Italiana Food e Sisa, che hanno preparato un calendario settimanale di 84 abbinamenti di merende dolci e salate per bambini e ragazzi, definito in base allo sport praticato e all’età. Diversi tipi di alimenti sono presi in considerazione, senza demonizzarne nessuno e mettendo, invece, l’accento sulla varietà, il gusto e la giusta corrispondenza tra alimenti assunti e attività svolte. Sul sito di merendine italiane si trova un questionario per trovare la merenda ideale, su misura delle diverse esigenze.
Facciamo qualche esempio. Un bambino (tra i 5 e i 7 anni) che fa allenamenti di calcio di un’ora, trova tra i diversi abbinamenti suggeriti una merendina base pan di Spagna e un tè fatto in casa. Per un ragazzo (11-13 anni) che si allena per un’ora e mezza a basket, i suggerimenti comprendono smoothie di frutta e biscotti.
Da queste indicazioni appare un dato quasi sorprendente: secondo i nutrizionisti, anche le merendine possono rientrare tra gli alimenti corretti. I principali vantaggi riguardano la porzionatura – appena 35 gr in media – che la rendono un prodotto corretto dal punto di vista nutrizionale oltre che buono al gusto, e anche la praticità, data dalla confezione. L’importante è che ci sia equilibrio e varietà: a queste condizioni, le merendine confezionate possono entrare nel menù, ma non più di una o due volte alla settimana.
Oggi, a tutte queste considerazioni bisogna purtroppo aggiungere anche l’effetto Covid. La drastica diminuzione delle interazioni sociali si accompagna a una forte riduzione delle attività fisiche e sportive ed è difficile che chi ha meno di 13 anni abbia la determinazione necessaria per recuperarle con un rigoroso piano di allenamenti domestici. Aggiungiamo la noia delle lunghe ore chiuse in casa e possiamo facilmente constatare come le abitudini alimentari non solo non si siano adeguate al nuovo contesto di forzata inattività, ma anzi si finisca per concedersi qualche eccesso in più. Il risultato è che si è già potuto osservare, nella prima fase dell’epidemia, un incremento corporeo per tutte le fasce di età.Per questo è importante essere creativi, incoraggiando di bambini a fare giochi che richiedano movimento, anche con le console, a portare a spasso il cane e a passare più tempo al parco. Altrettanto importante, il controllo sull’alimentazione: per questo, le merende durante il lockdown andrebbero ridotte, fino a dimezzarle.