La campagna vaccinale sta raggiungendo gli obiettivi previsti, ma è fortemente sbilanciata rispetto a quanto inizialmente previsto: mentre i grandi hub vaccinali procedono a spron battuto, la medicina generale viene gravemente trascurata. Non è certo una questione di interessi particolari o di categoria, ma un duplice problema per il paese.
In primo luogo, perché le prestazioni negli hub hanno un costo decisamente più elevato rispetto a quelle dei medici di famiglia, con un aggravio per le casse pubbliche di cui si potrebbe facilmente fare a meno. In secondo, e più importante, perché questa campagna può ancora, e deve, essere il primo atto di costruzione di una nuova sanità che esce dal Covid e agisce in modo più efficace e proattivo per soddisfare la domanda di salute dei cittadini. Che questo primo passo venga fatto lasciando indietro la medicina generale e disattendendo i patti siglati è un pessimo auspicio.
Questa nuova sanità si realizza lungo due assi portanti: l’integrazione di tutte le componenti a partire dalla centralità del territorio e dalla prossimità al paziente e la digitalizzazione. Per questo è importante la lettera di Silvestro Scotti, segretario generale nazionale FIMMG, al generale Figliuolo. Una lettera in cui la sollecitazione a raccogliere la disponibilità dei MMG si unisce a quella di attuare, finalmente, il cosiddetto decreto Speranza, che avrebbe dovuto aprire le porte alla telemedicina nel territorio ma che è rimasto sostanzialmente nel cassetto.
Riproduciamo la lettera del segretario nazionale, che chiarisce l’importanza della posta in gioco.
Nessuno ci chiama ma è indispensabile il coinvolgimento della Medicina Generale
Egregio Signor Generale,
il 21 febbraio u.s., le organizzazioni sindacali dei medici di medicina generale hanno siglato con il governo e le regioni il Protocollo d’intesa nazionale per il coinvolgimento dei medici di medicina generale nella campagna di vaccinazione anti covid-19, condividendo la valutazione che il ruolo del medico di medicina generale è fondamentale per l’incremento e la copertura vaccinale della popolazione, anche in relazione alla diretta vicinanza con i pazienti e in considerazione del rapporto fiduciario che lo lega agli stessi, Hanno fatto seguito, nelle settimane immediatamente successive, accordi specifici sottoscritti in tutte le regioni.
Ci giungono tuttavia, pressoché da tutte le realtà locali, segnalazioni sempre più numerose sul mancato coinvolgimento della medicina generale nella campagna di vaccinazione anti covid, che riguardano principalmente la mancata o insufficiente fornitura di vaccini ai medici di medicina generale a vantaggio invece dei grandi hub vaccinali. La Medicina Generale, ad oggi, non è ancora messa nelle condizioni di poter effettivamente portare il proprio contributo.
Chiediamo dunque quale ruolo si intenda determinare per la Medicina Generale nella campagna di vaccinazione equale margine di intervento possa ricoprire la Struttura Commissariale nell’approvvigionamento e distribuzione delle dosi necessarie, affinché anche il setting della Medicina Generale possa favorevolmente contribuire all’obiettivo, come oltretutto previsto dal suddetto Protocollo d’Intesa in cui viene specificatamente previsto che “Laddove a livello regionale dovessero insorgere difficoltà logistiche per la distribuzione dei vaccini ai mmg, il Commissario, su richiesta delle Regioni e di concerto con il Ministero della salute, potrà valutare le concrete modalità ulteriori di intervento sussidiario per affrontare le eventuali criticità, al fine di assicurare una puntuale fornitura dei vaccini ai MMG”.
Un altro aspetto che intenderemmo portare alla Sua attenzione, e di cui non abbiamo potuto discutere in occasione della riunione in presenza, è che con l’art. 1, commi 449 e 450 della Legge 27 dicembre 2019, n. 160, lo Stato ha disposto uno specifico finanziamento, pari a 235,834 milioni di euro, al fine di far fronte al fabbisogno di apparecchiature sanitarie finalizzate a garantire l’’espletamento delle prestazioni di competenza dei medici di medicina generale e, con Direttiva del Ministro della Salute del 14 ottobre 2020, è stato demandato al Commissario straordinario per l’emergenza Covid-19 il compito di procedere all’acquisto e alla distribuzione delle apparecchiature.
Chiediamo dunque se vi siano aggiornamenti in merito alla gara per l’acquisto di queste apparecchiature sanitarie il cui utilizzo da parte della medicina generale è determinante per il miglioramento del processo di cura dei pazienti, in particolare quelli anziani e cronici, specificamente alla prevenzione primaria e secondaria, nonché per la riduzione del fenomeno delle liste d’attesa, anche al fine di ridurre la pressione sui servizi ospedalieri e sulle strutture sanitarie,limitando altresì le occasioni di esposizione al rischio di contagio nel corso dell’emergenza epidemiologica in atto e inconsiderazione dell’aumento della richiesta da parte dei pazienti che durante l’ultimo anno di fatto hanno sospeso oridotto i controlli sanitari di secondo livello.
La ringraziamo per la consueta attenzione e, in attesa di suo gradito riscontro, invio i più cordiali saluti.
Dott. Silvestro Scotti
Segretario Generale Nazionale FIMMG