Mentre è difficile dire se la pandemia si appresta a diventare un ricordo o quanto a lungo dovremo farci i conti, cominciano a emergere alcuni costi a lungo termine. In particolare, bisogna valutare gli effetti del long Covid sulla salute e il lavoro. Nello studio citato in un precedente articolo,il 22 per cento dei partecipanti aveva dovuto lasciare il lavoro e il 45 per cento lo aveva ridotto o preso giorni di riposo.
Mentre ancora non c’è una reale chiarezza su questa patologia, la sua consistenza e i suoi effetti, già si notano le prime contromisure. Il Servizio sanitario britannico ha già varato un piano per il long covid, mentre già a inizio giugno il sito del Ministero della salute tedesco ospita una sezione informativa. Su scala locale si stanno attuando diverse iniziative un po’ in tutto il mondo. Per esempio, gli ospedali dell’area di Chicago stanno cominciando a trattare il long-covid come una patologia a sé stante.
Salute e lavoro
La questione della salute e dei suoi effetti sul lavoro rispetto al long covid è vista come una priorità anche da alcuni esperti della gestione delle risorse umane. In particolare, si invita a prestare attenzione ai sintomi rivelatori per prevenire l’aggravamento dei disturbi, mentre si insiste sull’importanza del sostegno psicologico. La gestione degli effetti e delle conseguenze a lungo termine, compresa la cronicizzazione di alcuni sintomi, è un tassello chiave della strategia di recupero della normalità.
Altro aspetto importante, l’impatto delle diverse misure di distanziamento sociale sulla salute. Per esempio, uno studio giapponese ha rilevato che il cambiamento dell’ambiente lavorativo ha causato una perdita di efficienza nel 15 per cento dei lavoratori. In particolare, i lunghi periodi passati a sedere possono avere gravi conseguenze sulla salute e sulla capacità di lavoro.
Torniamo al futuro
A questo si aggiunge l’altra grave questione, quella delle numerose patologie sottodiagnosticate e sottotrattate a causa dell’emergenza pandemica. Ne abbiamo già parlato a marzo e siamo, più o meno, nelle stesse condizioni: non è stato fatto un vero bilancio di questo aspetto. Ma non possiamo pensare che, anche in tempi relativamente brevi, non ci venga presentato il conto.
Uscire dall’emergenza significa ricominciare a progettare, a fare piani per la salute di tutti e di ciascuno, a prendere in esame gli effetti economici delle politiche sanitarie. Ricominciare dalla medicina generale, recuperandone (e in qualche caso ricostruiendone) la possibilità di allargare lo sguardo. La novità è che oggi proprio dal territorio possono arrivare dati, numeri, informazioni: elementi incontestabili per prendere, finalmente, le decisioni giuste.